Il 16 ottobre si è celebrata la Giornata dell’Alimentazione che ricorda la fondazione dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO Food and Agriculture Organization of the United Nations).
Il tema di quest’anno è la trasformazione dei sistemi agroalimentari ai fini di una produzione migliore, una nutrizione migliore, una vita migliore senza escludere né lasciare indietro nessuno. Questo tema sottolinea il bisogno di un’azione congiunta affinché tutti abbiano accesso a un’alimentazione che garantisca la massima sostenibilità ambientale e che inoltre sia adeguata e a un prezzo accessibile. Ognuno di noi ha una funzione da svolgere nella trasformazione dei sistemi alimentari a beneficio delle persone e del pianeta, “tutti possiamo e dobbiamo collaborare per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità”.
Nel messaggio inviato al direttore generale della FAO, Qu Dongyu, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, il Papa afferma che “sconfiggere la fame una volta per tutte è una delle sfide più grandi dell’umanità ed è una meta ambiziosa”.
Catastrofi naturali, crisi climatiche, eventi climatici estremi, come tempeste, inondazioni e siccità, conflitti, il Covid-19, hanno sconvolto milioni di vite e di mezzi di sussistenza in quest’ultimo tempo, le emergenze umanitarie come quelle in Afganistan, Haiti, hanno peggiorato la sicurezza alimentare mondiale e la malnutrizione, aggravando la povertà e le disuguaglianze.
È “un impegno improrogabile”, scrive il Papa, “la lotta contro la fame esige di superare la fredda logica del mercato, incentrata avidamente sul mero beneficio economico e sulla riduzione del cibo a una merce come tante e rafforzare la logica della solidarietà”. È necessario questo per un reale cambiamento di rotta!
Esiste un paradosso nel mondo, evidenzia Francesco nel messaggio, riguardo all’accesso al cibo: più di tre miliardi di persone non possono contare su una dieta nutriente e quasi due miliardi di altre persone sono in sovrappeso o soffrono gli effetti di una cattiva alimentazione. Per tutelare la salute di tutti è necessario il “cambiamento a tutti i livelli” e la riorganizzazione dei sistemi alimentari nel loro insieme. Bisogna cambiare il modo di produrre e consumare il cibo. Il Papa a tal proposito suggerisce quattro ambiti di azione che riguardano la campagna, il mare, la nostra tavola, la questione dello spreco alimentare dicendo che “è necessario esortare produttori e consumatori a prendere decisioni etiche e sostenibili e sensibilizzare le generazioni più giovani sull’importante compito che svolgono per rendere realtà un mondo senza fame. Ognuno di noi può offrire il suo contributo a questa nobile causa”.
Papa Francesco sostiene che bisogna rafforzare le economie locali, migliorare la nutrizione, ridurre gli sprechi alimentari e fornire diete sane e accessibili a tutti. Questo cambiamento deve partire dall’interno, mette in guardia Francesco, perché l’obiettivo “fame zero” non si raggiunge con la sola produzione del cibo, ma “con una nuova mentalità, un approccio globale e la progettazione di sistemi alimentari che proteggano la Terra e mantengano, al centro, la dignità della persona umana”.
Il cibo che scegliamo e il modo in cui lo consumiamo hanno ripercussioni sulla nostra salute e su quella del nostro pianeta, questo si riflette sul funzionamento dei sistemi agroalimentari. Siamo chiamati a costruire un futuro con sufficiente cibo nutriente e accessibile a tutti. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte: questo il messaggio della FAO trasmesso attraverso l’ormai classico slogan “Le nostre azioni sono il nostro futuro”.
“Nessuno venga lasciato indietro -conclude il Papa nel suo messaggio- ed ogni persona sia in grado di soddisfare le sue necessità di base, così da costruire una società pacifica, prospera, e davvero fraterna”.
Lucio Longobardi