La Caritas Italiana ha presentato il suo 21° Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”. Il testo prende in esame le statistiche ufficiali sulla povertà e i dati di fonte Caritas, provenienti da quasi 2.800 Centri di Ascolto Caritas su tutto il territorio nazionale, raccolti nel corso del 2021. Non si tratta solo di dati, ma anche storie e persone, che trovano nella Caritas ascolto e supporto. Nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini.
Dal Rapporto si evince che non esiste una sola povertà, ci sono tante povertà causate anche dai disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e dalle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina.
Sono ancora tanti, troppi gli “anelli deboli” della nostra società: i giovani, colpiti da quella povertà ereditaria, dalla povertà educativa; anche i lavoratori possono essere poveri, possono oscillare pericolosamente tra il dentro e fuori dallo stato di bisogno.
Monsignor Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nel suo intervento, ha detto: “L’anello debole lo devi rendere forte altrimenti si spezza tutta la catena. L’anello debole lo rendi forte ristabilendo l’educazione o investendo seriamente sull’educazione”.
“Nei momenti di crisi, a maggior ragione – conclude Zuppi – dobbiamo mostrare che cosa significa essere cristiani. E questo richiede due cose: avere un cuore pieno dell’amore di Cristo e, proprio per questo, riconoscere Cristo e avere noi un cuore pieno di amore per i tanti “poveri cristi “che incontriamo nelle nostre strade, che andiamo a trovare nelle case e che devono trovare un porto nelle nostre comunità”.
rapportopoverta2022 – versione integrale