Servizio Civile: un anno di incontri speciali❤️

Il posto migliore dove affrontare l’anno del SCU, per me, è in Caritas. Ho vissuto esperienze irripetibili, momenti intensi e pieni di amore.

Da quest’anno ho imparato tanto, e mi ha aiutato a capire il vero senso della vita; che a volte, anche un piccolo gesto, fatto con amore, o una parola di conforto, può aiutare una persona in difficoltà.

Ho capito che, essere gentile, è la chiave per vivere la vita nel migliore dei modi; che l’empatia è un dono, e pertanto, non tutti riusciranno a comprendere; il lavoro di squadra è fondamentale per far funzionare tutto nel migliore dei modi; che la dedizione nel lavoro che svolgi, ti fa cambiare anche la prospettiva della vita che vivi.

Se quest’anno è stato meraviglioso, però, è anche grazie ai miei colleghi, che con il tempo sono diventati amici. Sono stati la mia ancora nei momenti di sconforto, i miei confidenti, a tal punto che bastava semplicemente guardarci negli occhi per intenderci; insomma, mi hanno fatto ricredere nell’amicizia e nei legami veri. Ve ne sarò per sempre grata, e spero che il nostro legame potrà protrarsi nel tempo.

Non potevo però, non ringraziare voi operatori, la mia seconda famiglia. Ho scoperto persone che dedicano la loro vita al prossimo; che si fanno in quattro per rimettere insieme cocci di vite vissute alla deriva, e che con il loro lavoro, ridanno la dignità e i diritti a persone che pensavano di averli persi, dando loro, una ragione per tornare a sperare e riprendere la loro vita da come l’avevano lasciata. Mi avete insegnato tanto e ve ne sarò per sempre grata .

Un ringraziamento speciale a Don Mimmo, un uomo umile ma allo stesso tempo forte. Lui è la colonna portante di questa Caritas; tant’è che porta su di sé, in modo egregio, tutte le responsabilità che solo una struttura complessa come questa può avere.

Inoltre, volevo ringraziare tutti per questa magnifica esperienza che porterò sempre nel mio cuore. Vi voglio bene.

Angela Fiorillo

 

Questa bellissima esperienza in Caritas è giunta al termine. Sono immensamente grato di essere entrato in questa famiglia, ma altrettanto triste di dover salutare tutti voi.

Lavorare con voi è stata un’esperienza fantastica e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti per l’affetto, il sostegno e la collaborazione che mi avete donato.

Quest’anno è stato straordinario, sia dal punto di vista di crescita professionale ,che sociale, soprattutto, stando a stretto contatto con ogni tipo di povertà, e saper di aver aiutato e allietato, anche con un gesto di gentilezza o una parola di conforto, mi rende davvero appagato.

Conserverò con affetto tutti i momenti e i ricordi che ho creato lungo il percorso, ricorderò con gioia le chiacchierate con le volontarie, l’equipe del giovedì, le formazioni con i vari professionisti, le risate con i colleghi, i consigli sinceri degli operatori. Ed è appunto di voi che voglio parlare, gli operatori, che siete stati per me un punto di riferimento, mi avete aiutato nei momenti di difficoltà, e fornito gli strumenti necessari per poter comprendere al meglio questo mondo a me sconosciuto.

Tuttavia, non potevo non parlare di voi, i miei colleghi. La vostra dedizione, creatività e gentilezza hanno davvero avuto un impatto positivo su di me. Mi avete insegnato tanto. Anche se mi mancherete terribilmente, sono entusiasta di scoprire dove ci porterà questo nuovo capitolo, anche se, non ho dubbi che continuerete a fare cose straordinarie nella vostre prossime esperienze. Spero che ci terremo sempre in contatto. Vi voglio bene.

In ultimo,ma non per importanza, ringrazio Don Mimmo. Lavorare per una persona con capacità di leadership come la sua è un’esperienza incredibile. Nel corso di quest’anno mi hai fornito tanto aiuto, tant’è che per me sei stato una guida. Te ne sarò sempre grato. Grazie per tutte le opportunità e le esperienze di apprendimento che mi ha offerto. Quest’anno rimarrà impresso nel mio cuore, e lo ricorderò sempre con gioia. Grazie per tutto. Vi voglio bene.

Catello Fioretti

 

Speravo non arrivasse mai questo momento ma invece eccolo è arrivato, questo anno di servizio civile in Caritas è giunto al termine. È difficile spiegare a parole tutte le emozioni provate in questo fantastico e incredibile viaggio ricco di emozioni e momenti trascorsi con gli ospiti, gli operatori e i miei colleghi.

Sono qui con le lacrime agli occhi, sicuramente sono lacrime di gratitudine per aver vissuto tutto ciò ma anche di dispiacere a lasciare tutto questo.
Ricordo ancora il primo giorno, io la più piccola dei ragazzi, avevo il timore di non essere all’altezza, di non riuscire a svolgere i compiti che mi venivano affidati e di essere troppo sensibile quando ascoltavo alcune esperienze.

Ad oggi sono grata a Dio, poiché mi ha illuminato e mi ha fatto capire attraverso quest anno di servizio civile in Caritas che la scelta dei miei studi è quella giusta, è cresciuta ancor di più in me la propensione ad aiutare i più deboli.

Questo posto mi ha dato tanto, ho incontrato tanti volti, sorrisi e occhioni che resteranno impressi nel mio cuore, non pensavo di interfacciarmi con una realtà di cui prima avevo paura e che durante questi mesi ho scoperto di amarla in tutte le sue sfaccettature. Per me la Caritas è diventata una seconda casa, ed ho capito che non è solo adempiere un servizio ma metterci il cuore e tutto l’amore che si possiede verso il prossimo, perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Non nego che ci sono state anche delle difficoltà ma grazie ad esse sono diventata più matura e consapevole delle mie capacità e dei miei limiti.

Ad oggi saper di aver aiutato anche in minima parte chi è in difficoltà, con un semplice sorriso, una stretta di mano, o spendendo il mio tempo per ascoltare le loro storie, mi riempie il cuore di felicità.

Loro che sono definiti “gli ultimi” dalla società sono invece la parte più sensibile e importante del mondo, alcuni ospiti vogliono sembrare forti, menefreghisti, arrabbiati ma in realtà nei loro occhi c’è tanto desiderio di bene e di essere amati. Spesso infatti hanno compiuto dei gesti dai quali c’è tanto da imparare.

In un mondo in cui i conflitti sono all’ordine del giorno, il servizio civile universale ci ricorda che all’odio, alla violenza, alla sofferenza c’è un’altra riposta fatta di pace, solidarietà, carità ed attenzione verso il prossimo.
Ringrazio tutti gli operatori in particolare chi ha posto maggior attenzione su di me aiutandomi, spronandomi, consigliandomi, poiché il vostro supporto è stato essenziale per la mia crescita. Soprattutto un enorme grazie a Suor Monica, Suor Rossella e Rosario con il quale ho trascorso tante ore nel CDA insegnandomi ad essere responsabile e l’importanza dell’ascolto che non è un semplice sentire ma è andare oltre a quello che viene detto.

Ringrazio le mie adorate OLP, due persone con un cuore grande, sono sempre state disponibili, gentili e un punto di riferimento in questa esperienza.

Poi ci sono loro, i miei fantastici colleghi del servizio civile, siete il team di lavoro che si sogna quando si è bambini, da perfetti sconosciuti siamo diventati un gruppo di veri amici. Siete stati una grande scoperta in questo anno ed ognuno di voi mi ha dato tanto. Siete speciali e sarete per sempre incisi nel mio cuore.

Infine c’è Don Mimmo, il conducente di questo grande viaggio, senza il quale non ci sarebbe mai stato. È una persona davvero in gamba, ho potuto vedere in quest’anno quanta pazienza, amore, disponibilità ha dato e continua a dare ogni giorno alla Caritas. Si conclude qui questo capitolo della mia vita, sarà un bagaglio importante che mi porterò sempre dietro in altri viaggi che farò in futuro.

Vi abbraccio forte dalla vostra piccola Ilaria.

Ilaria Buzzella

 

Poter racchiudere in poche righe l’esperienza del servizio civile non sarà così facile poiché non sarò mai in grado di poter comunicare a parole quello che ha significato per me questo percorso che mi ha cambiato, non solo per quanto riguarda le competenze acquisite, attraverso tutte le ore di formazione svolta, ma soprattutto da un punto di vista puramente umano.

È stata un’esperienza che mi ha dato tanto in quanto mi ha fatto conoscere ed apprezzare una realtà che, fino ad un anno fa, ignoravo totalmente.

Un ringraziamento speciale va ai miei carissimi colleghi con cui ho creato dei legami veri ed unici.

Ringrazio tutti gli operatori per avermi fatto sentire, immediatamente, parte della loro famiglia e in particolare le nostre OLP per essere state, costantemente, un punto di riferimento durante questa fantastica esperienza .

Giuseppe Di Somma

 

Dopo un anno il mio percorso si conclude…
Un percorso iniziato tra tante paure e fragilità, poiché non passavo un periodo facilissimo della mia vita.

Ho incontrato persone che hanno dato realmente una svolta a tutto ciò, facendomi capire quante capacità io abbia.

Ho trovato dei colleghi che non potranno essere sostituiti con nessuno altro perché sono unici e speciali ognuno a modo proprio e per questo voglio dire grazie ad ognuno di loro che nonostante io non sia stata molto presente come amica e collega non mi hanno mai lasciata sola e hanno piano piano reso quella persona triste e sola più consapevole di se stessa e più forte per affrontare il buio che la circondava. Ho trovato l’amore dopo tante peripezie, quell’amore che ti fa realmente star bene e ti guarisce dentro e fuori.

Voglio ringraziare i poveri che porterò per sempre nel mio cuore perché loro sono e saranno l’essenza di questo posto.

Questo non sarà un’addio, bensì un arrivederci. Ad un nuovo capitolo.

Vi abbraccio.

Raffaella Abbagnale

 

Questo servizio civile in Caritas, é stata una vera e propria salvezza, ho avuto modo di toccare con mano la povertà, di dare una mano a chi ne ha veramente bisogno, perché la povertà non è solo la mancanza di denaro, ma anche il proprio stato d’animo o semplicemente l’assenza di amore e/o amicizia.

na di queste persone lo ero anch’io, grazie ai miei colleghi ho avuto modo di conoscere veramente cos’è l’amicizia, ci siamo conosciuti ma allo stesso tempo é come se già ci conoscessimo da molto tempo. Ho avuto modo di apprendere la migliore amicizia, così rara ma allo stesso tempo pura.

Un altro tassello molto importante é stato l’amore, un’emozione così importante che fino a poco tempo fa consideravo superflua, é ora al centro della mia vita e del mio futuro.

Bhe che dire, non abbiamo creato un gruppo, ma una vera é propria FAMIGLIA.

Ringrazio gli operatori che mi hanno aiutato a crescere in questo percorso percorso ed alcuni ho legato specialmente di più.

Ringrazio gli amici poveri, per la loro simpatia ma soprattutto per la loro antipatia, perché è nei momenti bui che si conosce veramente una persona, e aiutarla, mi crea un bene interiore immenso.

Questo non è un addio, ma un arrivederci.

Alessandro Di Somma

 

Non ho mai saputo cosa volessi fare da grande. Sin da bambina ho dimostrato di essere piuttosto capace in diversi ambiti, ma non ho mai saputo davvero dove e come canalizzare il mio potenziale. Non ho mai avuto chiaro quale fosse il mio dono e probabilmente oggi ho appreso che é proprio questo! Riuscire bene negli ambiti più disparati, investendo il mio tempo in maniera sempre dinamica e variegata. Per giungere a tale consapevolezza, ha contribuito moltissimo l’anno di Servizio Civile, che per me ha funto da vera e propria guida spirituale, confermando quelli che credevo fossero alcuni dei miei talenti, ma anche dei miei limiti.

La cucina non fa per me! Ma mi risulta facile stabilire rapporti significativi con gli altri, ascoltarli e e motivarli a tirar fuori ciò che di prezioso possiedono. Non sarò mai un ingegnere informatico! Ma la mia professione potrebbe avere molto a che fare con la scrittura e la comunicazione.

Le ore di formazione, inoltre, hanno alimentato il mio amore disinteressato per le discipline psicopedagogiche, ed affinato la mia creatività nella realizzazione di un lavoro di gruppo.

Il tutto non sarebbe stato tanto luminoso, senza la presenza dei miei validi colleghi, che ad oggi considero tra i miei più cari amici, non dimenticate mai di possedere quei talenti specifici, perché solo se li esprimerete e trasformerete nella vostra professione, potrete veramente eccellere.

Ringrazio il Servizio Civile in Caritas per avermi resa più consapevole, sicura di me, e profondamente grata alla vita in tutte le sue sfumature!

Il dare per scontato é un veleno per la nostra anima, offusca la vista e seda il cuore. Mi sovviene una celebre citazione di un noto scrittore brasiliano, che ad oggi, posso ben dire di aver introiettato, “Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati dallo straordinario.”
Grata.

Claudia Donnarumma