Oggi 16 ottobre ricorre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Questa ricorrenza si celebra ogni anno in tutto il mondo per ricordare l’anniversario della fondazione della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, avvenuta proprio il 16 ottobre 1945. Questo evento pone al centro dell’attenzione il tema della sicurezza alimentare ma anche della lotta contro la fame. Tutti hanno diritto al cibo!
In questa circostanza a livello mondiale, desideriamo invece restringere il nostro sguardo al nostro territorio.
Come Caritas Diocesana, attraverso le mense, gli empori e il servizio pacchi nelle nostre comunità, veniamo incontro da un punto di vista alimentare a più di 4000 persone, circa 1800 famiglie della nostra diocesi. Queste giornate non sono solo per ricordare certi dati, ma soprattutto per sensibilizzare la nostra comunità diocesana e le nostre istituzioni, nello sviluppare una coscienza solidale verso chi ha difficoltà a poter mettere un piatto a tavola.
Le difficoltà economiche comportano difficoltà di spese alimentari; ma la povertà alimentare comporta un problema anche di cattiva alimentazione. E questa è sicuramente un’altra questione che cerchiamo di affrontare come Caritas. In modo particolare attraverso i servizi delle mense e degli empori. Per le mense, operatori e volontari si impegnano ad offrire sempre un menù vario ed equilibrato, senza eccessi e sprechi soprattutto. Negli empori invece ci si impegna ad accompagnare i beneficiari a fare una spesa mirata senza sprechi, in questo senso la carità non è soltanto “tendere la mano” ma è anche EDUCATIVA!
Nella lotta contro la povertà alimentare, noi offriamo piccoli segni che cercano di allievare la condizione di indigenza, ma c’è ancora tanto da fare. E mentre a livello mondiale, oggi si organizzano forum, manifestazioni, ecc., noi tutti siamo invitati a prendere coscienza che la povertà alimentare c’è e ci sarà ancora nei nostri territori. Non è soltanto una questione delle Caritas o delle associazioni caritative ed assistenziali, ma riguarda, in primis le istituzioni, e poi c’entriamo TUTTI. Tutti siamo coinvolti e INSIEME possiamo ancora fare tanto.
Lucio Longobardi