È stato presentato, questa mattina, all’Università degli studi di Salerno, il Dossier regionale sulla Povertà 2024. Ricorrono vent’anni dal primo dossier regionale della delegazione Campania.
Numerosi gli interventi: Mons. Di Donna, presidente CEC; Mons. De Luca, delegato CEC per Servizio Carità; Don Carmine Schiavone, delegato regionale Caritas Campania; il dott. Grassini, sociologo e coordinatore Dossier regionale Povertà; la prof.ssa Quarta, docente presso il dipartimento di studi politici e sociali; il dott. Bafundi, direttore del coordinamento metropolitano INPS di Napoli; la dott.ssa Fortini, assessora alla scuola, alle politiche sociali e giovanili della regione Campania; l’onorevole De Luca presidente della regione Campania. L’incontro è stato coordinato dal prof. Iorio, direttore del dipartimento di studi politici e sociali.
Non sono solo numeri, non sono solo statistiche, dietro ai numeri ci sono volti, storie, c’è il grido dei poveri che risuona nei tanti Centri d’Ascolto delle nostre Caritas. Il Dossier vuole dar voce e volto alle tante persone che vivono situazioni di disagio, di emarginazione nel nostro territorio.
Il sud Italia è tra le aree di tutta l’Europa quella con i più elevati valori di rischio povertà ed esclusione sociale. La Campania è particolarmente in sofferenza. Con le nuove misure di sostegno, a differenza di com’era con il RDC, si è creata una lotta tra i poveri, quelli che sono bisognosi e hanno diritto al sostegno e quelli che pur essendo bisognosi non hanno diritto. Anche questo fattore ha causato un aumento di persone che si sono rivolte alle Caritas.
La predominanza nei Centri d’Ascolto è della componente femminile, questo è un dato che rimane costante nel corso degli anni. Emerge una povertà familiare diffusa, una povertà che si eredita. Le maggiori richieste sono riguardo i beni materiali, l’alloggio, le utenze, a sanità. Rilevante è la povertà educativa, relazionale e culturale. Essere poveri è anche essere esclusi da opportunità, essere limitati, esclusi dalla partecipazione sociale.
Si rileva un cronicizzarsi della povertà nei ceti medi, avere un lavoro non è sempre un elemento di tutela ma può rivelare anche situazioni particolarmente difficili. C’è sempre più l’aumento del divario tra nord e sud, tra le persone che hanno un lavoro e soprattutto una connessione tra povertà economica e livelli di istruzione.
Il titolo di studio preserva dai meccanismi di impoverimento. La Campania registra un alto tasso di abbandono scolastico, sempre più ragazzi sono esclusi da esperienze formative e culturali, questo ha un impatto importantissimo non solo per il singolo ma per la comunità, la società.
Rilevante è la connessione tra i bassi titoli di studio, l’abbandono scolastico e la povertà assoluta dei minori. Il basso tiolo di studio non è una variante ma una costante nei dati Caritas, è la zona grigia dei dati non solo in Campania.
Quasi il 50% delle famiglie che si rivolgono alle Caritas hanno figli minori, sono minori che hanno molta probabilità che da adulti rimangono poveri. Sono necessari interventi che consentono una riqualificazione del capitale umano, perché i giovani coinvolti in questo processo di impoverimento rischiano di non avere la possibilità di uscire da queste condizioni di vita rimanendo, in una sorta di risacca sociale che li immobilizza in questa loro condizione. Occorre pianificare interventi congiunti e una presa di responsabilità da parte di tutti.
Nei poveri rischia di morire il diritto ad aspirare. Ci dobbiamo sempre più adoperare affinchè non muoia in loro la speranza e affinchè le persone abbiano ancora la libertà di essere artefici del loro futuro. Questo è compito della politica, delle istituzioni, della Chiesa.
Il Dossier presenta anche il Protocollo di Collaborazione Istituzionale tra Regione Campania e Conferenza Episcopale Campana, con l’auspicio che sia l’inizio di un cammino comune a beneficio dei più bisognosi. Inoltre racconta l’operato di cinque Caritas Diocesane, tra cui anche la nostra, segni di speranza per il nostro territorio. Siamo chiamati a donare speranza e libertà, questo è l’obiettivo della solidarietà, essenza della Carità.
sr Rossella D’Aniello