Giornata per ricordare l’umanità in cammino

111.ma Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato

Diversamente da ogni anno, in cui la GMMR viene celebrata l’ultima domenica di settembre, quest’anno la Giornata, per volere di Papa Francesco, viene celebrata in concomitanza con il Giubileo del Migranti e insieme al Giubileo del Mondo Missionario.

È un appuntamento annuale che accompagna l’evolversi della storia della mobilità umana, offrendo spunti di riflessione alla luce del Vangelo e delle sfide contemporanee. È una giornata nata per ricordare l’umanità in cammino. Nel corso dei decenni, la Giornata ha assunto un respiro sempre più universale, integrandosi con i temi della giustizia sociale, della pace, dell’accoglienza e dell’inclusione.

Il tema scelto è “Migranti, missionari di speranza”, che considera il coraggio e la tenacia dei migranti e dei rifugiati; essi testimoniano la speranza nel futuro nonostante le difficoltà, la speranza di raggiungere la felicità anche oltre i confini, che li porta ad affidarsi totalmente a Dio.

Il messaggio di Papa Leone XVI si apre con un’analisi dolorosa del contesto globale: “Il contesto mondiale attuale è tristemente segnato da guerre, violenze, ingiustizie e fenomeni meteorologici estremi”. È un quadro buio, in cui la corsa agli armamenti, le minacce nucleari, la crisi climatica trascurata e le disuguaglianze economiche contribuiscono a generare paure collettive e incertezze radicali sul futuro.

Papa Leone nel suo Messaggio, mette tuttavia in luce l’apporto positivo dei migranti anche in questo contesto difficile: “In un mondo oscurato da guerre e ingiustizie, anche lì dove tutto sembra perduto, i migranti e i rifugiati si ergono a messaggeri di speranza. Il loro coraggio e la loro tenacia è testimonianza eroica di una fede che vede oltre quello che i nostri occhi possono vedere”.

È la speranza ad abitare i passi dei migranti. È la speranza di trovare altrove la felicità il vero motore della mobilità umana. E da questa consapevolezza nasce un appello potente alla comprensione e all’accompagnamento.

Siamo chiamati a leggere nella speranza il movimento migratorio, come un’opportunità per vedere Dio all’opera nella storia, anche là dove sembra solo desolazione. Siamo chiamati ad essere sempre più aperti e accoglienti, testimoni credibili di un amore senza confini, segno vivo della misericordia di Dio.

sr Rossella D’Aniello