Mi chiamo Ilaria sono una ragazza di quasi 20 anni e sin da piccola frequento la parrocchia San Marco Evangelista.
Faccio parte del cammino neocatecumenale e quest’anno per la prima volta ho partecipato ad una delle esperienze più belle della mia vita ovvero la GMG Lisbona 2023.
Per chi non sa cosa sia è la Giornata mondiale della gioventù, un incontro internazionale dove si riuniscono tutti i giovani del mondo per incontrare il Papa e ricevere una Parola. Questo viaggio è durato dieci lunghi e intensi giorni, non nascondo che sono partita con un mix di emozioni contrastanti tra loro c’era tanta curiosità, gioia ma allo stesso tempo preoccupazioni, paure.
Sin dal primo giorno, ci è stato detto che siamo amati così come siamo ma io non riuscivo a capire come fosse possibile: proprio io, così piccola e piena di difetti, amata per come sono. Eppure, le persone che ho conosciuto in quei giorni mi hanno fatto capire quanto io fossi speciale così come sono. Siamo partiti da estranei, perché ci hanno unito con un gruppo di ragazzi di Napoli che non conoscevamo e siamo tornati come una seconda famiglia. Abbiamo condiviso gioia, lacrime, cibo, acqua, stanchezza. Abbiamo perso la voce per tutti i cori che cantavamo sia nel pullman e sia per strada tra la gente, ci siamo abbracciati, ascoltati e guardati negli occhi. Abbiamo vissuto degli attimi che i cellulari e la vita digitale non potranno mai regalarci.
Eravamo veri, vivi, semplicemente noi. Abbiamo viaggiato tanto, visitato luoghi sia della Spagna e sia del Portogallo prima di recarci alla veglia con il Papa. Le prime sere abbiamo dormito nell’albergo mentre le ultime sere in una scuola a Fatima e posso dire che è stato più bello nella scuola che dormire nell’hotel. Chi leggerà questa frase dirà “ma cosa dice questa ragazza” in realtà lo dico con una forte convinzione perché in quelle sere abbiamo sperimentato tanta comunione, momenti di fratellanza nonostante la precarietà e i disagi che vivevamo c’era uno spirito di amore infinito. Eravamo grati per tutto quello che stavamo vivendo.
L’incontro con il Papa è avvenuto nel cosiddetto Campo di Grazia, un posto immenso dove sono arrivati da tutto il mondo circa due milioni di giovani. Per raggiungere questo posto abbiamo camminato tantissimo precisamente 18km a piedi sotto al sole con zaini pesanti in spalla, sacchi a pelo e poche scorte d’acqua e cibo. Nonostante queste condizioni è stata una notte emozionante e indimenticabile non solo per la gioia nel vedere tanti giovani stare lì per lo stesso motivo “incontrarsi con Dio” ma anche per le parole enunciate da Papa Francesco che mi hanno dato tanta carica e risuonano in modo particolare da quel giorno nella mia mente queste tre parole: “BRILLATE,ASCOLTATE,NON ABBIATE PAURA!”.
Inoltre il Papa ha invitato a noi giovani a non avere timore delle nostre fragilità, del nostro senso di inadeguatezza, perché “il mondo ha bisogno di noi”. Egli diceva: “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela, di non essere capaci, c’è un po’ di pessimismo”, “a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo, e va bene che volete cambiare il mondo, e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘on temete!'”.
Il giorno dopo c’è stato anche un incontro vocazionale con Kiko Arguello il fondatore del cammino, che ha invitato a tutti noi giovani di fidarsi e affidarsi del Signore come ha fatto la Vergine Maria che ha detto il suo Sì e “si alzò e andò in fretta”. Un altro momento significativo è stato quando nel pullman mentre ci spostavamo da una città all’altra, il sacerdote che ci accompagnava ci ha invitato ad aprire un passo del Vangelo a caso e per ogni ragazzo c’è stata una parola appropriata alla sua vita. Infatti ognuno di noi si confrontava e attraverso un giro d’esperienza ci siamo resi conto come quella parola parlava in modo personale e concreto alla nostra vita. Ci consigliava, confortava e ci guidava. Sono felicissima di aver partecipato a questa GMG Lisbona 2023, resterà un ricordo indelebile nella mia vita e spero che tanti altri giovani possano vivere almeno una volta quest’esperienza.
Ilaria Buzzella