DIARIO DI BORDO, 25 AGOSTO 2022 ore 21.15
Oggi abbiamo iniziato ufficialmente il campo giovani, con un passo dell’Esodo che ci ha accompagnato per tutta la giornata, in cui abbiamo riflettuto sulle acque tempestose che stiamo attraversando in questo momento.
Subito dopo siamo usciti per incontrare le tante culture che sono presenti nella città di Sarajevo.
In primo luogo abbiamo visitato la moschea situata nel centro della città, caratterizzata da una particolare architettura ed una interessante storia. Dopodiché siamo andati alla sinagoga particolarmente caratteristica.
Un episodio che mi ha colpito è che principalmente indica anche questa diversità tra culture, è stato quando alla moschea le ragazze si sono coperte col velo ed invece alla sinagoga gli uomini coperti con l’ekippa’.
Siamo poi andati alla maestosa Basilica ortodossa del Salvatore ornata da straordinarie icone, successivamente siamo andati nella cattedrale cattolica della città di stile gotico.
Dopo il pranzo, grazie alla guida Giulia (membro di questa associazione collegata alla Caritas Internazionale), abbiamo fatto un tour per la città ripercorrendo alcuni luoghi simbolo dell’assedio di Sarajevo (92-95), monumenti e testimonianze che ci parlano di un immane sofferenza, ma che sono anche emblema di memoria.
La sera ci siamo poi intrattenuti con la cena al centro Giovanni Paolo II, in cui abbiamo assistito ad un concerto ed un momento di fraternità anche con altri giovani provenienti da varie parti d’Italia. Sarajevo è un miscuglio di culture: questo da un lato può essere negativo e può portare ad avere divisione, ma da un altro lato può essere anche segno di incontro, di convivenza ed unità.
Antonino Di Palma