Non si può essere indifferenti!

Oggi domenica 24 settembre si celebra la 109ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Papa Francesco ha scelto come titolo per il suo Messaggio “Liberi di scegliere se migrare o restare”, con lo scopo di favorire una rinnovata riflessione su un diritto ancora precedente a quello di emigrare, un diritto più profondo e più ampio del diritto ad emigrare: il diritto a non dover emigrare, cioè il diritto a poter rimanere nella propria terra.

Questo diritto che dovrebbe essere di tutti include la possibilità di essere partecipi del bene comune, il diritto a vivere in dignità e l’accesso allo sviluppo sostenibile, tutti diritti che dovrebbero essere concretamente garantiti nelle nazioni d’origine attraverso un esercizio reale di corresponsabilità da parte della comunità internazionale.

“Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune”, dice Papa Francesco nel suo messaggio.

Il diritto di rimanere nella propria terra è messo a rischio dalle numerose guerre e conflitti in atto, da forme nuove di colonialismo, dalla mancanza di pari opportunità di uomini e donne, dal grave sfruttamento. Siamo chiamati a sviluppare una cultura dell’incontro, della tutela e della promozione del mondo dei migranti, liberi di partire e liberi di vivere nella propria terra. Una libertà che dobbiamo necessariamente accompagnare.

Abbiamo coscienza che l’Africa è ricca e noi da sempre la stiamo sfruttando? Non possiamo e non dobbiamo alzare muri! Non possiamo e non dobbiamo favorire legislazioni che indeboliscono il diritto di lasciare la propria terra, di chi cerca un lavoro, di chi cerca un sostegno alla vita personale e familiare o fugge da guerre, disastri ambientali, dittature! Dovremmo conoscere le storie per avvicinarci a comprendere le motivazioni delle partenze di tanti migranti, uomini, donne, bambini, intere famiglie. È successo anche a noi italiani!

“Riscopriamo l’arte dell’ospitalità, dell’accoglienza, della compassione…” ha affermato il Santo Padre. Bisogna creare sempre più flussi regolari affinchè le persone nel bisogno siano accolte, accompagnate, riconosciute. Non possiamo e non dobbiamo speculare sulla pelle della sofferenza, della disperazione di questi nostri fratelli e sorelle.

Siamo chiamati a costruire e a far regnare l’armonia e per far ciò è necessario che siano eliminate le disuguaglianze e le discriminazioni del mondo presente. Siamo tutti responsabili! La politica non può e non deve essere emarginante, discriminante. Bisogna mettere in campo una seria cooperazione internazionale, rimuovere le cause di ingiustizie e sofferenze che obbligano le persone a lasciare la propria casa, i propri affetti, la propria terra e cercare fortuna altrove. Ci vuole una rivoluzione, una rivolta delle coscienze! Non possiamo e non dobbiamo essere indifferenti!

Il Signore colmi della sua benedizione le mani che, tese, afferrano e stringono le speranze di altre mani che attendono fraternità.

sr Rossella D’Aniello

https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/migration/documents/20230511-world-migrants-day-2023.html