Gli “angeli” dell’amore

Quando la vita sta per lasciarti, quando sembra che tutto ti abbandoni, non disperare, non abbandonarti, c’è sempre qualcosa o qualcuno che, ti sorregge con la forza dell’amore e, noi qui, nella Caritas Diocesana di Sorrento-Castellammare di Stabia abbiamo trovato questa forza.

Gli operatori, i volontari, i ragazzi del Servizio Civile, che, io definisco “angeli”, infondono forza e voglia di continuare a combattere. Loro ti ridanno la dignità che pensavi aver perso, non ti senti più un numero ma una persona, una persona vera su cui contare.

Tutto questo lo abbiamo riscontrato nel pellegrinaggio per Pietrelcina in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri organizzata da Don Mimmo direttore ma, essenzialmente uomo di infinita umanità, che con la sua bontà, raccoglie intorno a sé gli “angeli” che provvedono a donare la serenità di ognuno di noi.

Partenza ore 8.30, per arrivare verso le 11.00 a destinazione, dopo una breve sosta per la colazione. Arrivati a Pietrelcina, Don Mimmo ha officiato la Messa nella Chiesa dove San Pio aveva officiato la sua prima, deliziati con i canti del coro formato da quelle persone, operatori e volontari che definisco “angeli”.

Dopo la Celebrazione Eucaristica, ci siamo inerpicati tra i sentieri angusti del paese per raggiungere la casa natia di San Pio e i luoghi dove preferiva sostare per le sue preghiere.

Sarà stata l’aria di Pietrelcina ma ad ognuno di noi il sopravvento della fame ci ha sorpresi, e dopo pochi minuti, ci siamo trovati nella Casa del Pellegrino a Piana Romana, dove preventivamente organizzato, abbiamo consumato il nostro pranzo preparato dalle volontarie, un lauto pranzo, dove le pizze di pasta imbottite con prosciutto e formaggio, le cotolette e il contorno, i dolci e bibite hanno reso felici i nostri stomaci che reclamavano.

Non è stato solo l’aver mangiato insieme, ma i momenti sereni di aggregazione che ci hanno reso felici, perché sentirsi parte di una sola famiglia, la famiglia dell’amore e solidarietà dove non vi è differenza tra operatori e ospiti uniti in un solo spirito, quello, della fraternità!

Dopo pranzo abbiamo visitato i luoghi dove San Pio, sotto l’olmo, ebbe le sue prime stimmate e dove i suoi genitori solevano lavorare la terra. A ricordo di tutto ciò è stata edificata la Chiesetta costruita intorno all’olmo dove i fedeli si raccolgono in preghiera.

Ma, come tutte le cose belle, questa giornata volge al termine, non senza euforia, che, abbiamo poi dimostrato nel viaggio di ritorno, lasciandoci andare ai canti improvvisati. No, questa giornata non finirà mai, perché sarà presente sempre nel nostro quotidiano, perché i valori di amore e fraternità, la felicità che ci ha sopraffatti, rimarrà in noi come un dono inestimabile.

Grazie miei “angeli”, grazie a te Don Mimmo, che con i tuoi collaboratori hai infuso in noi momenti di gioia che nella nostra mente non verranno mai cancellati. Grazie. Grazie ancora.

Noi ospiti