I poveri li avete sempre con voi…

 “I Poveri li avrete sempre con voi …“
(Mt. 26, 11)
Questa parola di Gesù è l’invito ai discepoli e alla chiesa a considerare costantemente la presenza dei poveri che sono accanto a noi, che camminano nei nostri paesi e che vivono costantemente il disagio e il peso della propria esistenza.
Dopo il ritorno di Gesù al Padre “le buone opere“ dei suoi discepoli si volgeranno per sempre ai bisognosi.
L’amore concreto per i poveri è il testamento lasciato dal Signore per la sua chiesa.
In questo momento storico, di grave crisi economica, queste parole di Gesù risuonano con più forza e determinazione.
E’ una crisi mondiale e nazionale che si risente ancor più negli strati popolari, nelle famiglie, nei ceti più bassi della società e nel mondo giovanile a causa della perdita del lavoro o dell’impossibilità di trovare spazi lavorativi capaci di dare un minimo reddito.
Questa criticità sociale, da noi, man mano sta diventando sempre più grave.
Da molti mesi stiamo verificando che nella sede della CARITAS Diocesana , alla Fondazione EXODUS ‘94, nelle diverse sedi delle Caritas Parrocchiali giungono moltissime persone e famiglie con figli che manifestano tragicamente la difficoltà di far fronte alle necessità di base (affitti e bollette), impossibilitati a mantenere impegni presi (es. prestiti e rate mutui), disperati per l’assenza di prospettive lavorative (licenziamenti, lunghi periodi di disoccupazione, cassintegrati, persone considerate anziane per un ricollocamento nel mondo lavorativo, persone sottopagate e obbligate a orari lavorativi interminabili…).
Tutto questo ci spinge, come chiesa a interrogarci, a interloquire sempre più con le istituzioni sociali, a educarci ed educare a nuovi stili di vita, ad accompagnare fraternamente chi oggi particolarmente soffre e a esprimere gesti concreti e intelligenti di solidarietà e prossimità con chi vive le situazioni più drammatiche con risvolti seri sulla famiglia e con grave sofferenza per i bambini.
Può essere questa l’occasione per la pastorale di:
“partire dai poveri per costruire comunità”, iniziare un lavoro più attento di ascolto e di rete che ci aiuti a capire, a collaborare, a non sprecare risorse umane ed economiche, e a dare delle piccole risposte di sollievo ai più poveri, specialmente ai “tanti poveri silenziosi “ che spesso soffrono senza tante pretese.
“amare di più, chi ha bisogno di essere amato di più…“ – partire nelle nostre comunità da chi manca, da chi è lontano, da chi è solo, da chi è schiavo, da chi soffre, da chi cresce, da chi è vulnerabile, da chi non lavora. Partire dagli ultimi, scegliere i poveri come criterio di progettazione e verifica dell’azione pastorale.
La situazione di crisi economica, che sta sviluppando tante altre povertà, penso possa essere un grande momento non solo di condivisione della sofferenza, di impegno concreto ad incontrare, ascoltare,accompagnare e aiutare i poveri ma anche un motivo di forte riflessione per rinnovare e riprogettare la pastorale delle nostre comunità parrocchiali.