DIARIO DI BORDO, 30 AGOSTO ore 23.05
Questa è stata la nostra ultima giornata al campo profughi di Blazuj: siamo arrivati in mattinata e, dopo esserci divisi in 3 gruppi, abbiamo contribuito allo svolgimento di diverse attività.
Alcuni hanno prestato servizio alla mensa per il pranzo, altri hanno pulito il social corner, un punto di svago e ricreazione in cui i migranti hanno la possibilità di interagire tra loro e con i volontari.
Il resto del gruppo si è occupato dell’animazione.
Avendo notato nei giorni precedenti l’entusiasmo dei ragazzi verso la musica, abbiamo portato una chitarra per suonare, cantare e ballare con loro alcune canzoni tipiche italiane. Nel momento in cui li abbiamo invitati a suonare e cantare non hanno esitato a cogliere l’invito condividendo con noi i loro canti e danze tradizionali.
La mattinata si è trasformata in un vero e proprio concerto multiculturale in cui la loro identità è emersa attraverso la musica: dal Pakistan al Burundi, dall’India all’Afghanistan ogni persona è stata felice di sentirsi un po’ a casa e, al contempo, curiosa nell’osservare o partecipare alle tradizioni altrui.
È stato affascinante assistere al modo di esprimersi di così tante culture diverse e a come le persone si siano guardate con curiosità e rispetto, contagiandosi a vicenda.
Noi siamo stati veramente felici di sentirci, almeno in piccola parte, utili, sia nel rendere i loro spazi un po’ più accoglienti che nell’offrire loro qualche ora di spensieratezza.
Anna Vanacore, Antonio Fiore e Arianna D’Aniello