Verso un noi sempre più grande

Oggi si celebra la 108.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che ha per titolo: “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”. È necessario passare da quello che noi facciamo per loro a quello che noi facciamo con loro.

Papa Francesco insiste nel suo messaggio sul fatto che migranti e rifugiati non sono i destinatari della nostra carità, non vengono a mani vuote, ma anche loro hanno un contributo importante da dare alla nostra società e alla nostra Chiesa.

Quando si parla dei movimenti migratori si tende però ad avere un approccio utilitaristico, che lega la presenza di persone straniere solo alla necessità di manodopera o nuove generazioni per colmare la carenza di nascite. Un’analisi così materialistica e funzionale è priva dello sguardo umano e dello sguardo di Dio e finisce per ignorare gli elementi più profondi dell’antropologia umana: la famiglia, le radici e i principi valoriali e spirituali delle persone.

Siamo chiamati ad aiutare, ad accompagnare queste persone vulnerabili itineranti, sfollati a causa di conflitti, disastri naturali, persecuzione o estrema povertà, rifugiati, vittime del traffico di esseri umani.

Tutti siamo chiamati e abbiamo l’impegno di costruire un futuro che risponda al progetto di Dio senza escludere nessuno. Siamo esortati a non affrontare le migrazioni con un piglio emergenziale ma con uno sguardo di lunga durata, che coinvolga sia i migranti stessi che i cittadini dei Paesi ospitanti.

Il Papa mette questo approccio al fenomeno migratorio in una visione profetica di Isaia, nella quale gli stranieri non figurano come invasori e distruttori, ma come lavoratori volenterosi che ricostruiscono le mura della nuova Gerusalemme, la Gerusalemme aperta a tutte le genti. Ricorda che nella medesima profezia l’arrivo degli stranieri è presentato come fonte di arricchimento e prosegue dicendo che il contributo dei migranti e dei rifugiati è stato fondamentale per la crescita sociale ed economica delle nostre società.

Nel suo massaggio Papa Francesco per questa Giornata del migrante e del rifugiato parla anche di stimolo per le aspirazioni spirituali delle società che accolgono. Secondo il Papa “la presenza di migranti e rifugiati rappresenta una grande sfida ma anche un’opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti”. Questo perché possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande. “Scopriamo anche la ricchezza contenuta in religioni e spiritualità a noi sconosciute – prosegue Francesco -, e questo ci stimola ad approfondire le nostre proprie convinzioni”.

La Giornata mondiale del rifugiato e del migrante ci ricorda quindi che la difesa della vita e la promozione della fratellanza umana passano anche per la tutela delle persone costrette a emigrare dalla loro patria per cercare un futuro migliore o più semplicemente per salvare la loro vita e quella dei propri cari. Certo, non dobbiamo dimenticare che dovremmo garantire il diritto a crescere e prosperare nella propria terra natale. Ecco necessario il nostro impegno per la pace e la prosperità dei popoli.

Abbiamo il dovere morale e il compito missionario di favorire e promuovere, con fede e coraggio, nuovi equilibri internazionali basati, innanzitutto, sulla difesa e la valorizzazione della persona umana e su una solidarietà fattiva e concreta.

Il Papa ha ribadito nell’Enciclica “Fratelli tutti” questa “aspirazione mondiale alla fraternità e all’amicizia sociale”, sostenendo che questo sogno non si deve limitare alle parole ma necessita una concreta attuazione da parte di tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

Tutti siamo fatti per creare la fratellanza universale. Ecco, è il momento del “prendersi cura”.

“Il futuro comincia oggi e comincia da noi”. (Papa Francesco)

https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/migration/documents/20220509-world-migrants-day-2022.html

https://www.youtube.com/watch?v=kyDBeH3AU1M

sr Rossella D’Aniello