

Siamo al secondo giorno del 43mo #ConvegnoCaritas2023.Nel momento di preghiera iniziale, guidato da don Francesco Picone, siamo stati invitati dalla Parola a guardare la storia con gli occhi di Dio, a guardare il mondo dalle periferie esistenziali, ad avere coscienza che le periferie del Signore sono infinite.


e Suo figlio.
Salvatore ha mostrato come per lui il buio si è fatto luce e la luce indica la strada.


Ci ha esortati dicendo che il nostro essere samaritani non va vissuto con la pretesa di fare tutto da soli ma in co-progettazione, co-gestione.
Il nostro servizio deve essere in contatto con politiche pubbliche.

Siamo chiamati a vivere la povertà come logica per vivere la ricchezza da figli di Dio.

Dobbiamo abitare le periferie, non guardarle da lontano. Siamo chiamati ad amare.
L’amore legge, comprende ed eleva. Il Vangelo è periferia.

Le ferite raccontano qualcosa, rimandano ad una vita piena solo se si ha il coraggio di toccare… È possibile rinascere solo laddove delle persone si mettono insieme creando comunità perché ci siano gli anticorpi rispetto ai problemi che nascono… Ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie animati dal Vangelo. La Caritas nella Chiesa è chiamata ad essere sale…, luce…, lievito… Siamo chiamati ad annunciare il Vangelo con una sete di verità. Siamo chiamati a sposare il luogo, la terra, la comunità dove siamo, come Cristo ha sposato la nostra umanità.
suor Rossella D’Aniello