Giornata Mondiale del Rifugiato

“Apriamo il nostro cuore ai rifugiati, facciamo nostre le loro tristezze, le loro gioie, impariamo dalla loro coraggiosa resilienza. Così tutti insieme faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia”, questo l’appello di Papa Francesco in occasione dell’ultimo World Refugee Day, la Giornata mondiale del rifugiato indetta dalle Nazione Unite per il 20 giugno di ogni anno allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della protezione internazionale e delle migrazioni forzate.
Quanta forza, che coraggio, quanta la perseveranza di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, violenza, persecuzioni e violazioni dei diritti umani!
“Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati” è il tema scelto dal Santo Padre per la 108a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (GMMR). Papa Francesco evidenzia l’impegno che tutti siamo chiamati a mettere in atto per costruire un futuro che risponda al progetto di Dio senza escludere nessuno.
Per l’occasione UNHCR Italia lancia la campagna Together #WithRefugees per sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto di tutti i rifugiati di essere protetti, chiunque siano e da qualsiasi parte provengano, e di ricostruire la loro vita in dignità.
La creazione di concrete opportunità di integrazione è un compito e una responsabilità della società nel suo complesso, istituzioni, società civile e settore privato. Solo lavorando in sinergia si può dare ai rifugiati la possibilità di mettere a disposizione le loro competenze e il loro desiderio di ricostruire le proprie vite.
Dice Papa Francesco nel messaggio per la giornata: “La presenza di migranti e rifugiati è una grande sfida ma anche un’opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere meglio il mondo e la bellezza della sua diversità. Possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande… Costruiamolo oggi! Perché il futuro comincia oggi e comincia da ciascuno di noi. Non possiamo lasciare alle prossime generazioni la responsabilità di decisioni che è necessario prendere adesso, perché il progetto di Dio sul mondo possa realizzarsi e venga il suo Regno di giustizia, di fraternità e di pace”.